Obbligo di POS e pagamenti digitali: una piccola guida alle novità

È obbligatorio accettare pagamenti con la carta di credito? Devo munirmi di un POS anche se sono un libero professionista? C’è un importo minimo al di sotto del quale posso rifiutare dei pagamenti digitali e, se no, rischio multe o sanzioni? E, ancora, la nuova “lotteria degli scontrini” per chi paga con carte e bancomat riguarda anche me? I dubbi su come funzionano i pagamenti digitali in Italia sono ancora tanti, soprattutto dal lato esercente, complice una normativa per certi versi confusionaria. Quello che proveremo a fare di seguito, così, è dare uno sguardo alle ultime novità.

Tutto quello che c’è da sapere sull’obbligo di accettare i pagamenti digitali in Italia e le relative sanzioni

Innanzitutto, dal 1° luglio 2020 è obbligatorio il POS per tutti gli esercenti e, cioè, per chi gestisce negozi di varia natura, supermercati e alimentari, bar, ristoranti, eccetera. In realtà la necessità di dotarsi di un lettore di carte e bancomat esisteva per questi soggetti già almeno dal 2012: quello che ha fatto la Legge di Bilancio 2020 – dando sei mesi di tempo ai commercianti per adeguarsi alle previsioni – è prevedere delle sanzioni reali e direttamente applicabili per chi non accetta i pagamenti digitali. In altre parole, a essere punita non è tanto la mancanza di POS in negozio, quanto il rifiuto del commerciante di accettare pagamenti con bancomat, carte di credito o carte di debito. La sanzione prevista è di una quota fissa, più il 4% dell’importo che ci si è rifiutati di far pagare.

È quest’ultima previsione che permette di rispondere a un altro classico dubbio sui pagamenti digitali in Italia: c’è un importo minimo da raggiungere per pagare con carta o bancomat? Allo stato attuale la risposta è no (in passato era previsto, invece, che sotto la soglia dei 30 euro accettare pagamenti pos fosse a discrezione del commerciante) e, non a caso, l’esercente viene sanzionato indipendentemente dalla natura del pagamento rifiutato.

Non è così immediato, invece, rispondere alla domanda su chi debba dotarsi di un lettore di carte e bancomat in Italia. Apparentemente la risposta sembrerebbe tutti gli esercenti, inclusi anche i venditori ambulanti o chi gestisce un’attività itinerante: in questo caso la soluzione ideale è rappresentata da mobile pos come quelli di Nexi, che non richiedono una linea telefonica per l’installazione, sono collegati al proprio smartphone e spesso hanno anche terminali leggeri e facili da trasportare. Anche consulenti, medici, avvocati e gli altri liberi professionisti sono obbligati ad avere il pos, sia che ricevano i propri clienti in uno studio professionale e sia che lavorino a domicilio. Il discorso è in parte diverso, invece, per i liberi professionisti che non lavorano con il cliente finale ma con aziende o altri liberi professionisti, che sembrano sollevati almeno al momento dall’obbligo di accettare pagamenti con carte.

Soprattutto per startup e piccole imprese, tra l’altro, sono previsti incentivi all’adozione dei pagamenti digitali nella formula del credito d’imposta fino al 30% delle spese sostenute per le commissioni .Incentivo indiretto a dotarsi di un POS potrebbe essere, infine, la possibilità di partecipare, dal 1° gennaio 2021, alla nuova lotteria degli scontrini: si possono vincere premi per ogni scontrino digitale emesso dopo pagamento con carte o bancomat.


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