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Tragedia di Natale: muore aggrappato a un tir un giovane migrante non identificato  

Ad Ancona è il 25 dicembre, il giorno di Natale e tutti sono intenti a festeggiare, ma non per tutti è così. I disperati non si fermano nemmeno il giorno di Natale e la loro personale odissea per arrivare in Europa per trovare accoglienza prosegue. Nel giorno in cui si ricorda una famiglia che non trovava accoglienza a Betlemme, questo tema si fa particolarmente forte. Costretti a dormire in una stella abusivamente, la sacra famiglia ricorda la tragedia umana che si consuma sotto gli occhi di tutti quanti. Molti tuonano che oggi una famiglia con una giovane donna incinta sarebbe stata buttata fuori dai confini italiani o lasciata morire per mare.

In un momento dove la solidarietà e l’accoglienza sono simbolo del Natale, ad Ancona avviene una gravissima tragedia. Un giovane migrante, probabilmente di origine afgana, è morto al pronto soccorsodegli Ospedali Riuniti di Ancona in seguito alle gravi ferite riportate dopo esser finito sotto alle ruote del tir dove si era aggrappato nella speranza di arrivare nel nord Europa. È questa l’ipotesi più accreditata per le forze dell’ordine che indagano sull’accaduto.

È successo tra via Flaminia e via Conca nella zona di Torrette, dove il tir ha transitato dopo lo esser stato sbarcato al porto di Ancona. Il giovane non aveva documenti di riconoscimentocon sé e ciò rende difficili le indagini sul suo conto nonché sul conto di eventuali trafficanti. Sono subito stati avvertiti i soccorsi del 118 per trasportare con emergenza il giovane in gravissime condizioni. Il migrante è poi deceduto al pronto soccorso.

Le forze dell’ordine tentano di ricostruire la vicenda e la dinamica dell’incidente che ha portato il giovane alla morte. Per ora sono stati vani i tentativi di indentificare la vittima. Inoltre, è giallo sull’autoarticolato su cui si trovava che ha proseguito la corsa, forse l’autista non si era nemmeno accorto del tragico accaduto. Forse, il camionista era d’accordo con il ragazzo e per paura di esser incriminato per immigrazione clandestina si è dato alla fuga, lasciando il poveretto sulla strada. Questa seconda ipotesi è meno accreditata visto che spesso gli autisti sono del tutto ignari di esser trasportatori di un carico umano.

È la prima volta che accade una tragedia di questo tipo e ciò fa aprire gli occhi su quella che potrebbe essere una rotta sfruttata abitualmentedai trafficanti di esseri umani. Forse è stato un episodio isolato o forse questo metodo di agganciarsi a un tir arrivato chissà da dove via mare è una abitudine per i disperati in cerca di fortuna in Europa. Questa volta per che il disperato sia proveniente dall’Afghanistan dove non sono attivi corridoi umanitari per potar via le persone dalle zone post belliche dove si soffre per fame e povertà.


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