Bustine non sbiancate, filtri biodegradabili, materiali sicuri per ambiente e salute: come scegliere il tè in bustine

Se siete amanti di tè e tisane, dovreste sapere bene che non è difficile ormai trovare in commercio anche in Italia le più pregiate qualità di tè cinese, infusi a base di frutta o fiori o tisane con grossi benefici per la salute anche in bustina. Impegni e poco tempo a disposizione, infatti, rendono del tutto impossibile nella maggior parte dei casi dedicarsi all’originale rito del tè – che richiede calma, pazienza, non poca maestria e, soprattutto, l’utilizzo di tè in foglie – e per questo, negli anni, i produttori di tè hanno lavorato a soluzioni pratiche che permettessero a tutti di concedersi una coccola calda nei mesi invernali, senza rinunciare a gusto e proprietà benefiche della bevanda.

Dalle bustine piramidali ai filtri in stoffa o in fibre biodegradabili, ogni azienda di tè e tisane ha adottato formule diverse, spesso tra l’altro anche diverse di prodotto in prodotto: quella che segue è, così, una breve guida a come scegliere il tè in bustina, tenendo conto dell’impatto che tutto quello che finisce nella nostra tazza ha sulla salute, certamente, ma anche sull’ambiente. Diverse inchieste, anche giornalistiche, hanno rivelato del resto che alcune bustine usate per il tè confezionato contengono derivati dalla plastica e altre sostanze chimiche che causano danni all’ambiente e rilasciano in infusione sostanze nocive per la salute.

Non sbiancata e totalmente biodegradabile: la bustina di tè perfetta

Una prima buona idea, insomma, per essere sicuri che la propria passione per il tè non faccia male all’ambiente – e a sé stessi – è scegliere delle bustine da tè non sbiancate. Sbiancare i filtri del tè era un’operazione molto in voga soprattutto in passato e rispondeva, per lo più, a una questione estetica: immergere nella tazza una bustina completamente bianca e priva di imperfezioni dava, infatti, l’impressione che quella che si stava per bere era una bevanda più di qualità. Lo sbiancamento delle bustine di tè, però, era fatto – e continua a essere fatto – con sostanze chimiche, come il cloro soprattutto, inquinanti. Oggi una delle aziende che ha a cuore sostenibilità e rispetto dell’ambiente è ad esempio il brand Cupper, quest’ultimo, infatti, utilizza esclusivamente bustine non sbiancate e, nel tempo, ha trasformato in oggetti iconici le proprie bustine scure, grezze e con piccole imperfezioni naturali.

Altro punto a favore di Cupper tea e altre aziende simili è senza dubbio la chiarezza dell’etichetta e delle altre informazioni disponibili su come sono confezionate le bustine di tè e come smaltirne correttamente le parti. Anche se siete tra i più attenti a fare bene la differenziata, infatti, potreste non sapere, per esempio, che non solo le vecchie bustine di tè con punto metallico, ma anche i più moderni filtri di tè rotondi o quadrati senza cordino non dovrebbero essere smaltiti nell’umido perché vengono sigillati, ancora, con materiali chimici, qualche volta persino di origine plastica, tutto tranne che biodegradabili. Naturalmente anche in questo senso le alternative sono numerose (e, nella maggior parte dei casi, anche più salutari dal momento che non è difficile immaginare che almeno una piccola percentuale di tali sostanze, considerate le alte temperature, venga rilasciata durante l’infusione e poi bevuta). Già optare per filtri di tè con cordino ed etichetta o per bustine di tè annodate potrebbe essere, per esempio, una buona idea per essere sicuri di poterli smaltire correttamente.


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